In classe abbiamo tenuto il terzo laboratorio di alfabetizzazione riguardante il foro stenopeico. Abbiamo preso una scatola di biscotti e all'interno l'abbiamo pitturata di nero praticando un foro su una parete. In camera oscura abbiamo inserito il foglio di carta fotosensibile, siamo poi usciti dalla scuola per fare una foto di classe con la scatola di biscotti. Dopo che ci siamo messi in posa tutti il professore ci ha detto di cercare di muoverci il meno possibile perché per 35 secondi circa avremmo tenuto la scatola di biscotti con il foro aperto. Il foro era della grandezza giusta in modo che l'immagine che entrava da quel foro fosse proiettata a grandezza giusta sul foglio di carta fotosensibile. Appena passato il tempo necessario perché l'immagine fosse impressa sul foglio abbiamo chiuso il foro cosi che non entrasse altra luce. Siamo andati in camera oscura per sviluppare la foto. All'inizio si presentava un immagine latente (cioè un'immagine che ce ma che non si vede ad occhio nudo) che dopo essere passata per le tre fasi (sviluppo arresto e fissaggio) è emersa. L'immagine si presentava in negativo perché le parti che nella realtà erano bianche sulla foto si vedevano nere e viceversa. Inoltre era capovolta e invertita. Per far si che l'immagine si vedesse dritta in tutti i sensi abbiamo preso un altro foglio di carta fotosensibile e lo abbiamo sovrapposto all'altro. Dopo essere stato esposto alla luce per il giusto tempo e essere passato per le 3 fasi la foto era finalmente completata.
giovedì 27 novembre 2014
sabato 22 novembre 2014
Il videoclip
Il professore ci aveva chiesto di scegliere una canzone che ci piaceva e delle immagini inerenti al testo o a quello che trasmetteva la canzone. In classe ci ha insegnato a lavorare con I MOVIE, spiegandoci come andava strutturato il video. Ho lavorato soprattutto sul tempismo tra audio e video, cioè ho cercato di abbinare a ogni verso della canzone un'immagine specifica. Ho anche aggiunto delle foto di me e la mia band che suoniamo quella canzone. Inoltre per ogni immagine ho inserito i movimenti in modo che non fossero ferme, e ho aggiunto delle transizioni tra alcune delle immagini del mio video. Ho ripetuto le immagini in occasione del ritornello in modo che si potesse riconoscere oltre che per il ritmo, anche per le immagini.
sabato 15 novembre 2014
La camera oscura portatile
Sabato scorso abbiamo cominciato un laboratorio per creare una camera oscura portatile. Abbiamo diviso la classe in gruppi di lavoro e per ogni gruppo ci siamo messi d'accordo su chi dovesse potere una scatola di scarpe. La scatola è stata interamente pitturata di nero all'interno in modo che ci fosse meno luce possibile, ed è stato praticato un buco non troppo grosso, dalla parte chiusa in modo che da li potesse passare la luce.
Abbiamo creato una mascherina con della carta velina in modo che l'immagine che passava per il buco potesse essere riflessa su di essa. Infine abbiamo creato un diaframma di cartone con forma rotonda. Oggi il professore ci ha portato fuori dall'aula a gruppi e ci ha fatto vedere, servendosi di una lente di ingrandimento, che l'immagine che si crea sulla finestrella di carta velina all'interno della camera oscura portatile è rovesciata e speculare (cioè sotto sopra e con destra e sinistra invertite).
In poche parole nella camera oscura accade quello che succede anche dentro di noi e nella macchine fotografiche, soltanto che noi abbiamo il cervello mentre la camera oscura non ha nulla nulla quindi l'immagine resta invertita e non elaborata.
Abbiamo creato una mascherina con della carta velina in modo che l'immagine che passava per il buco potesse essere riflessa su di essa. Infine abbiamo creato un diaframma di cartone con forma rotonda. Oggi il professore ci ha portato fuori dall'aula a gruppi e ci ha fatto vedere, servendosi di una lente di ingrandimento, che l'immagine che si crea sulla finestrella di carta velina all'interno della camera oscura portatile è rovesciata e speculare (cioè sotto sopra e con destra e sinistra invertite).
In poche parole nella camera oscura accade quello che succede anche dentro di noi e nella macchine fotografiche, soltanto che noi abbiamo il cervello mentre la camera oscura non ha nulla nulla quindi l'immagine resta invertita e non elaborata.
sabato 8 novembre 2014
Il Fotogramma
Giovedì 30 ottobre abbiamo fatto il secondo giorno di laboratorio dei quattro che ci aspetta con il professor Manfredini. Questa volta abbiamo lavorato sul fotogramma. Assieme ad altri 5 miei compagni siamo entrati per primi. Eravamo in un aula affianco al laboratorio di chimica detta camera oscura. La camera oscura possiede al suo interno degli ingranditori che emanano luce bianca ma se si mette il filtro la luce diventa rossa, e le bacinelle utilizzate anche per la realizzazione del chimigramma con sviluppo arresto e fissaggio. Questo perché i sali d'argento che compongono il foglio di carta fotosensibile, se esposti a luce rossa, gialla o verde non reagiscono e quindi non cominciato il loro processo di annerimento dello stesso foglio.
Dopo aver spento le luci abbiamo aperto il pacchetto contenente i fogli di carta fotosensibile cosicché i sali non fossero esposti alla luce bianca. Ci siamo serviti di alcuni oggetti che il proff ci aveva fatto portare da casa, e li abbiamo appoggiati in alcune parti del foglio. Abbiamo tolto il filtro per un secondo facendo si che la luce bianca colpisse le parti di foglio non coperte dagli oggetti. I sali presenti su di esso hanno cominciato a reagire, e allora noi per accelerarne l'annerimento lo abbiamo immerso nello sviluppo. Le parti esposte sono diventate completamente nere mentre quelle coperte sono rimaste bianche. abbiamo poi passato il foglio nell'arresto e infine nel fissaggio. Dopo aver risciacquato li abbiamo appesi e fatti asciugare.
Dopo aver spento le luci abbiamo aperto il pacchetto contenente i fogli di carta fotosensibile cosicché i sali non fossero esposti alla luce bianca. Ci siamo serviti di alcuni oggetti che il proff ci aveva fatto portare da casa, e li abbiamo appoggiati in alcune parti del foglio. Abbiamo tolto il filtro per un secondo facendo si che la luce bianca colpisse le parti di foglio non coperte dagli oggetti. I sali presenti su di esso hanno cominciato a reagire, e allora noi per accelerarne l'annerimento lo abbiamo immerso nello sviluppo. Le parti esposte sono diventate completamente nere mentre quelle coperte sono rimaste bianche. abbiamo poi passato il foglio nell'arresto e infine nel fissaggio. Dopo aver risciacquato li abbiamo appesi e fatti asciugare.
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